Linkedin: strumento di recruiting prediletto per le aziende ed oggetto misterioso per gli utenti

A dieci anni dalla nascita del social network professionale si tira fuori qualche numero da questo innovativo strumento di lavoro per alcuni e di valorizzazione del profilo per altri.

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Tanti hanno provato ad imitarlo ma con scarso successo, Linkedin forte della buona concezione, di grande credibilità e del vantaggio del primo entrante, resta quasi unico nel suo genere.

Forte di 225 milioni di iscritti (in costante crescita) e di un numero sempre maggiore di annunci veicolati esso si pone come un punto di riferimento per Head Hunters e recruiter che, secondo uno studio di Master in Human Resources, utilizzano linkedin per il 77% degli annunci pubblicati.

E gli utenti?

Gli utenti sono la linfa di un social network, ma attualmente paiono ancora scettici riguardo allo strumento, specie in Italia dove le persone sono totalmente sfiduciate e si affidano ad altri canali, e dove forse le aziende non lo utilizzano ancora in modo strutturato (anche se le cose sono in rapida evoluzione) anche sfavorite d un mercato del lavoro non proprio florido.

Il 48% delle aziende utilizza Linkedin come unico canale social dove postare annunci di lavoro mentre solo il 50% degli iscritti ha completato il profilo professionale ed in media tra utenti attivi la permanenza non supera le 2 ore, dato raccapricciante se paragonato ai numeri del “cugino” Facebook.

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Linkedin è il più amato dalle aziende perché si possono raccogliere informazioni senza divulgarne necessariamente, curiosando tra profili e cercando competenze senza per forza di cose dover mettere e sponsorizzare un annuncio.

Anche se ancora acerbo tra gli utenti il social network consente comunque di rintracciare persone sparse sul globo senza dover spendere chissà quale budget.

Altra ragione alla base dell’utilizzo è il meccanismo di autoregolamentazione insito nel social: quante persone “tarano” Cv a seconda dell’impiego desiderato? Quante inventano esperienze o ne esaltano esageratamente alcune? Mentire diventa più complesso quando tra i tuoi contatti ci sono persone che ben conoscono te e le tue esperienze innescando quindi un meccanismo di inibizione che favorisce la veridicità del CV.

Un difetto? Probabilmente Linkedin crea opportunità solo per chi ha già un minimo di esperienza e contatti, altrimenti resta uno strumento potenziale ma poco utile innescando ed ecco spiegati i profili incompleti e la scarsa permanenza.

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